amuleto – Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.)
La produzione degli amuleti ebbe uno sviluppo eccezionale, forse il maggiore della storia antico-egiziana, tra la XXVI e la XXX dinastia (664-342 a.C.). La loro finalità d’uso era duplice: potevano essere indossati, se forniti di un foro passante o di un anello di sospensione, oppure fungere da piccole statuette votive quando ne erano privi e superavano la decina di centimetri in altezza. All’ultima categoria appartiene questa statuetta di Thot, raffigurato secondo la sua più consueta iconografia: il dio a testa di ibis è in piedi con la gamba sinistra avanzata e le braccia stese lungo i fianchi a stringere nel pugno due piccoli rotoli. Le pieghe del gonnellino, le numerose ciocche della parrucca divisa in tre grosse bande di capelli, le scanalature del lungo becco e i dettagli della testa ne arricchiscono la figura, caratterizzata da un’essenzialità un po’ brusca del modellato e dall’irregolare porosità dell’impasto. L’ampia diffusione di questo tipo di amuleto in Epoca Tarda conferma il ruolo importante che Thot ebbe per gli Egiziani sin dal periodo predinastico quale dio lunare, signore del tempo e calcolatore degli anni di regno dei sovrani, messaggero, intermediario e conciliatore nelle dispute divine, inventore della scrittura, scrivano degli dei, patrono di ogni ambito disciplinare e di ogni sapere tramandato, di cui tutela la riservatezza e la trasmissione.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Faïence
Dimensioni: Altezza: 12.34 cm - Larghezza: 2.99 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_0225
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 22; Curto, Silvio, L’Egitto antico nelle collezioni dell’Italia settentrionale, Bologna, 1961, p. 145, n. 343.