Museo Civico Archeologico

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amuleto – Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.) L’egida, il cui uso si diffonde in Egitto alla fine del Nuovo Regno, consiste in un ampio collare usekh a più fili di perline/pendenti sormontato dalla testa di una divinità femminile, in molti casi quella di Sekhmet oppure delle dee Bastet e Tefnut, sempre a sembianze feline. Le dimensioni e l’eventuale combinazione con elementi secondari, quali il contrappeso menat, possono modificare le specifiche finalità d’uso di questo ornamento cultuale, utile in ogni caso a propiziarsi il divino, garantendo protezione e rigenerazione, oltre che la possibilità di rinascita e di vita eterna nell’oltretomba al suo offerente o possessore. Le egide più piccole, quasi mai superiori ai tre centimetri di altezza, in materiali vari (faïence, argento e oro) e con foro passante o anello di sospensione, come questo pendente, sono da considerare amuleti.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Argento, laminato a sbalzo
Dimensioni: Altezza: 2.86 cm - Larghezza: 2.20 cm - Spessore: 0.49 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_3068
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, p. 342, n. 3068; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, p. 247, n. 214.