Museo Civico Archeologico

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amuleto – Epoca Tarda: XXVI-XXX dinastia (664-342 a.C.) Il Ba è un elemento spirituale costitutivo di ogni individuo, che potremmo considerare corrispondente alla sua “personalità”. Questa entità, che sopravvive alla morte terrena del corpo, è raffigurata come un uccello dalla testa umana, dotato talvolta di mani e di braccia. Pur essendo un’entità spirituale, il Ba ha alcune abitudini tipicamente umane: mangia, beve, parla e si muove. La sua possibilità di librarsi in volo, spostandosi liberamente tra il mondo dell’oltretomba e il mondo dei vivi, soddisfa il desiderio di ogni morto di lasciare la tomba e di viaggiare, ritornando alla luce del giorno. Per continuare a farlo in eterno, il Ba ha bisogno di tornare di tanto in tanto nella tomba e di appollaiarsi sul corpo mummificato del defunto, riposandosi e rigenerandosi così prima di spiccare il volo di nuovo. Gli amuleti Ba, quasi sempre collocati nella regione centrale del torace, avevano quindi la funzione magica di garantire il ritorno di questo elemento spirituale ed eventualmente di sostituirlo qualora si fosse allontanato in maniera definitiva dal corpo del defunto. L’amuleto bolognese ne è un esempio raffinato; è infatti costituito da due lamine lavorate a sbalzo e poi sovrapposte: una lamina riproduce la parte retrostante della testa e del corpo che si prolunga nelle ali spiegate; la seconda lamina costituisce la parte frontale della testa umana e del corpo da uccello al quale, all’altezza del pettorale usekh, è applicata una fascetta in lamina che funge da anello di sospensione.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: oro, laminatura a sbalzo
Dimensioni: Altezza: 2.40 cm - Larghezza: 3.86 cm - Spessore: 0.35 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_3056
Bibliografia: Nizzoli, Giuseppe, Catalogo Dettagliato della Raccolta di Antichità Egizie..., Alessandria d’Egitto, 1827, p. 29, n. XV, 5; Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, p. 341, n. 3056; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, p. 251, n. 225.