funeralia – Epoca Tarda: XXVI dinastia (664-525 a.C.)
Le bende della mummia celano il corpo di un egiziano di nome Usai, figlio di Nekhet e di Heriubastet, del quale si conservano nel Museo Civico Archeologico di Bologna anche i due sarcofagi: uno interno di tipo antropoide e uno esterno a cassa con i pilastrini angolari e il coperchio a botte, che sono riccamente decorati e iscritti. Secondo gli Egiziani la mummificazione era indispensabile per la sopravvivenza eterna del defunto e prevedeva normalmente: il lavaggio del corpo; l’asportazione del cervello e dei visceri; la sua disidratazione tramite sali di natron; l’unzione e, infine, la fasciatura con bende di lino tra le quali potevano essere inseriti alcuni amuleti con una funzione protettiva nei confronti del corpo. Un’indagine radiografica della mummia ha evidenziato l’esistenza sotto il lenzuolo funebre di una reticella in perline di faïence, simile a quella attualmente distesa sul corpo, e la presenza tra le gambe di Usai di un involucro con i visceri estratti dall’addome durante la mummificazione. Si è rilevata inoltre una struttura scheletrica ancora ben conservata.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Mummia; lino
Dimensioni: Lunghezza: 1.68 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_1975
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 1975; Curto, Silvio, L’Egitto antico nelle collezioni dell’Italia settentrionale, Bologna, 1961, n. 91.