ornamento personale – Nuovo Regno: metà XVIII dinastia (1539-1292 a.C.)
La sottile verga di questo anello si apre in un castone lavorato a traforo raffigurante l’occhio del dio Horo, ben definito nell’arcata sopracciliare, allungato dalla linea a rilievo del cosmetico, con la pupilla tondeggiante e le lacrime che scendono dalla palpebra inferiore. La forte valenza magico-protettiva di questo occhio e la sua ampia diffusione come amuleto derivano dall’episodio mitico al quale si lega; nella lotta tra Seth e Horo per la conquista del potere sulla terra, l’occhio, strappato a quest’ultimo dal suo rivale, venne “risanato” dal dio Thot. Ecco perché l’occhio udjat, vale a dire “risanato”, quale amuleto ha la funzione magica di garantire “integrità” e “completezza” a chi lo indossa.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Faïence
Dimensioni: Diametro massimo: 2.2 cm - Larghezza massima: 1.1 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_0460
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 460; Il senso dell’arte nell’antico Egitto, Milano, 1990, n. 195.