Museo Civico Archeologico

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statuetta – Terzo Periodo Intermedio - Epoca Tarda: XXIV-XXVI dinastia (722-525 a.C.) Nella religione egiziana Isi assume un ruolo di particolare importanza in quanto sorella e sposa di Osiri, il dio che, ucciso dal fratello Seth, diviene il signore dell’oltretomba e lascia in eredità al figlio Horo il potere sulla terra. Questo bronzetto mostra la dea nel suo ruolo di madre premurosa: Isi è seduta su un trono, ora perduto, e porge il seno al figlio Horo, adagiato sul suo grembo. Il fanciullo ha il corpo nudo, le braccia distese lungo i fianchi, il capo rasato con l’abituale treccia dell’infanzia e il serpente ureo della regalità sulla fronte. I suoi occhi, fissi nel vuoto, non incrociano quelli della madre, più vivi, perché conservano ancora l’agemina in argento. Il volto della dea sorridente è incorniciato da un ampio collare del tipo usekh, costituito da numerose fila di perline sovrapposte, e da una voluminosa parrucca che le nasconde le spalle. Le numerose ciocche dell’acconciatura sono trattenute in basso da un nastro e ricoperte alla sommità dalla spoglia di avvoltoio, la cui testa, affiancata da due serpenti urei, campeggia sulla fronte della dea. Una corona hathorica, costituita dal disco solare tra corna bovine a lira, si sovrappone al tutto tramite un modio di serpenti urei. L’iscrizione in caratteri geroglifici incisa sul basamento, assieme al modellato dei corpi, alle dimensioni del bronzetto e all’uso dell’agemina, evidenziano l’alto valore qualitativo della statuetta.
Informazioni
Provenienza:
Materiale: Bronzo con agemina d’argento
Dimensioni: Altezza: 41 cm - Larghezza: 10.5 cm
Numero di inventario: MCA-EGI-EG_0249
Bibliografia: Museo Civico di Bologna. Catalogo di Antichità Egizie descritte dal prof. cav. Giovanni Kminek-Szedlo, Torino, 1895, n. 249; Los rostros de Dios, Santiago de Compostela, 2000, p. 279, n. 40.