Museo Civico Archeologico

elemento d'arredo – Nuovo Regno: XVIII dinastia, regno di Amenhotep III (1390-1353 a.C.) Il cofanetto faceva parte della suppellettile funeraria del “cantante di Amon-Ra” Perpaut e, assieme a molti altri oggetti a nome dello stesso proprietario, si suppone provenga da una tomba non ancora rintracciata nella necropoli tebana. La funzionalità d’uso del contenitore, caratterizzato da quattro piedini d’appoggio, una copertura a doppio spiovente e riccamente decorato su ogni lato, era quella di preservare in eterno i tessuti pregiati di Perpaut. Le scene raffigurate sui lati maggiori mostrano Perpaut seduto accanto alla moglie Iadyt, che lo abbraccia, mentre riceve il pasto funebre dai figli, un maschio e due femmine da una parte, altre due femmine dall’altra. Sui lati corti è ripetuta una scena di ispirazione vicino-orientale, che mostra due gazzelle in posizione araldica nell’atto di nutrirsi a un albero sacro e di allattare ciascuna un piccolo. Il motivo, noto in Egitto sin da tempi molto antichi e documentato nelle pitture tombali delle necropoli tebane già a partire dal Medio Regno (1987-1640 a.C.), diventa piuttosto comune nella seconda metà della XVIII dinastia, in particolare, durante il regno del faraone Amenhotep III (1390-1353 a.C.), periodo al quale si data il cofanetto.