Museo Civico Archeologico
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Le caratteristiche del corredo di questa sepoltura femminile ad inumazione riconducono alla tradizione etrusca.
Piuttosto modesti sono gli ornamenti personali, costituiti solo da una collana di perle d’ambra e pasta vitrea, mentre l’oggetto di maggior pregio è senz’altro da riconoscere nello specchio in bronzo, decorato sul rovescio.
La deposizione di specchi, oggetti destinati alla cura del corpo, è infatti diffusa a Bologna nelle sepolture etrusche a partire dalla metà del V sec. a.C.
Specchi di questo tipo, costituiti da un disco di bronzo, lucidato su un lato e dotati di un manico a parte (in legno oppure in osso), erano prodotti in botteghe dell’Etruria centrale interna e dell’Etruria settentrionale.
Sul lato opposto a quello riflettente erano riprodotte, ad incisione, scene, spesso di genere, ispirate ad episodi mitologici.
In questo caso è raffigurata una figura femminile alata, forse una Lasa, che regge un vaso - l’alabastron - destinato ad accogliere unguenti e profumi.
Provenienza: Bologna, necropoli Benacci, tomba 663
Datazione: Fine IV - inizi III sec. a.C.
Materiale: Bronzo
Dimensione: Diametro cm 14,2
Numero di inventario: 16295