Museo Civico Archeologico
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Horemheb, ultimo sovrano della XVIII dinastia, regna sull'Egitto dal 1319 al 1292 a.C. Egli è protagonista di una carriera politica strepitosa: con il nome di Atonemheb diviene generale dell'esercito egiziano durante il regno del faraone Akhenaton, per poi raggiungere i più alti livelli del comando militare sotto il successore Tutankhamon e, infine, il ruolo di faraone alla morte di quest'ultimo e dopo il breve regno dell'anziano Ay. Ogni tappa fondamentale della sua carriera si lega a una città diversa nella quale egli fa costruire una sepoltura. Una prima tomba è allestita nella necropoli di Tell el-Amarna, dove Akhenaton trasferisce la capitale per poter liberamente adorare il nuovo e unico dio dinastico Aton; una seconda è costruita nella necropoli di Saqqara, nei pressi di Menfi, capitale amministrativa del paese e sede del comando dell'esercito e dell'arsenale militare, quando il giovane Tutankhamon vi stabilisce la propria residenza nel tentativo di restaurare l'ordine politico e religioso tradizionali sconvolto dalla "rivoluzione" del suo predecessore; una terza è scavata nella necropoli regale della Valle dei Re, a Tebe, dove Horemheb è sepolto in qualità di ultimo sovrano della XVIII dinastia.
Se la prima tomba, abbandonata la città di Amarna, è esposta da subito al degrado, la seconda sepoltura, dalla quale provengono i cinque rilievi di Bologna, è oggetto di attenzione ancora per qualche tempo; infatti, alcune immagini di Horemheb, incise a rilievo sulle pareti delle cappelle per il culto in suo onore, sono integrate con l'aggiunta del serpente ureo sulla fronte che indica il nuovo status di faraone del proprietario della tomba.