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Le statue templari di questo tipo diventano comuni in Egitto a partire dalla XIX dinastia; esse rappresentano un funzionario o un sacerdote che tiene davanti a sé la statua di un dio, di un sovrano oppure un tempietto (naos) con all'interno una figura divina. Dentro al tabernacolo sorretto da questo naoforo è scolpito il dio dell'oltretomba Osiride: in piedi, con il corpo avvolto nel lenzuolo funebre, lo scettro e il flabello stretti nelle mani incrociate sul petto, l'atef (la corona bianca dell'Alto Egitto tra due piume di struzzo) sul capo.
La statua, che è priva della parte inferiore ed ha la superficie danneggiata da abrasioni diffuse, lascia intuire la maestria raggiunta dagli scultori egiziani in Epoca Tarda. La scelta del materiale lapideo, il tipo di parrucca e il cosiddetto sorriso "saitico", diffusosi nella statuaria a partire dalla metà del VII secolo a.C. quando diventa capitale del paese Sais, sono gli elementi in base ai quali il naoforo è stato datato alla XXVI dinastia, tra la fine del regno di Psammetico I (664-610 a.C.) e gli inizi del regno di Nekao II (610-595 a.C.). L'iscrizione in caratteri geroglifici incisa sul pilastrino dorsale, pur non tramandando il nome del proprietario perché incompleta nella parte inferiore, permette di individuare nella località di Coptos, e forse nel tempio dello stesso Osiride, il luogo di deposizione del monumento.
Provenienza: Egitto: Coptos (?). Collezione Palagi (Nizzoli)
Datazione: Epoca Tarda: prima metà della XXVI dinastia (664 - 525 a.C.)
Materiale: serpentino
Dimensione: cm 30,3 x 14,5 x 17,5
Numero di inventario: KS 1828