Museo Civico Archeologico
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Il corpo aggraziato e sensuale di questa fanciulla serviva da manico per uno specchio, uno degli oggetti da toilette più ambiti dalle signore egiziane facoltose. Un disco in bronzo o in argento, ora scomparso, era fissato alla testa della statuetta in legno: il foro d'incastro è ancora visibile all'interno del copricapo di piume (modio) sovrastante la parrucca.
I lunghi riccioli, trattenuti da una fascia che si annoda dietro la testa, e i grandi orecchini in avorio attirano sul volto l'attenzione di chi guarda. Il gesto noncurante con il quale la fanciulla sposta una ciocca di capelli dietro la spalla destra, mentre stringe al petto un uccellino dalle ali dischiuse, avanza in modo quasi impercettibile la gamba sinistra e divarica un poco i piedi, induce poi a scoprire l'intera nudità del corpo, modellato con bilanciata armonia, delicata prosperosità e vitale tensione. Era forse così, eternamente giovane, che la proprietaria dello specchio avrebbe desiderato scoprirsi ogni mattina, nell'utilizzarlo per la cura e la cosmesi del proprio corpo.
Provenienza: Egitto: località ignota. Collezione Palagi
Datazione: Nuovo Regno: fine XVIII - inizi XIX dinastia (ca. 1319 - 1279 a.C.)
Materiale: legno e avorio
Dimensione: cm 14,5 x 3,4 x 3
Numero di inventario: KS 1859