Museo Civico Archeologico
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Per dare un’idea di come si presentasse una camera funeraria nei suoi elementi fondamentali, si è ricostruito un corredo-tipo dell’Epoca Tarda assemblando materiali provenienti da più sepolture.
Il corredo funerario aveva la funzione di tutelare la sopravvivenza eterna del defunto e di garantirgli gli stessi agi di cui aveva goduto in vita.
Elementi imprescindibili del corredo erano il sarcofago, destinato ad accogliere e proteggere il corpo mummificato del defunto e i quattro vasi canopi per i viscere.
A questi si aggiungono un testo di carattere magico-religioso quale i "Testi dei Sarcofagi" e il "Libro dei Morti", che aiutasse l'anima del defunto a raggiungere l'aldilà, gli amuleti e le statuette funerarie, cioè gli ushàbti.
Tra gli oggetti considerati di tipo accessorio e presenti nelle tombe in numero più o meno elevato a seconda della disponibilità economica e del ruolo ricoperti in vita dal defunto, si possono citare i cofanetti per cosmetici, mobili di varia foggia, stoffe, abiti, strumenti da lavoro e vasellame.
Nella vetrina sono visibili il grande sarcofago esterno a forma di cassa con il coperchio a botte, decorato da statuette lignee di falchi e di sciacalli che rappresentano il dio Anubis e il sarcofago interno a figura umana, decorato con l’elegante figura di Imentìt, la dea dell’occidente.
Dentro questo sarcofago interno è la mummia di Usài, figlio di Nekhèt, funzionario del Palazzo reale, vissuto a Tebe durante la XXVI dinastia, periodo che va dal 664 al 525 avanti Cristo. Tutti gli altri oggetti sono di provenienza ignota.